Risotto con verdure

Ingredienti

  • 320 g Riso
  • 5 cucchiai Olio extravergine d’oliva
  • 1 Aglio a spicchi
  • 2 Pomodori maturi e sodi
  • 1 Peperone giallo
  • 2 Zucchine piccole
  • 1 Melanzana
  • 30 g Burro
  • q.b. Trito di sedano, carota e cipolla
  • 1 dl Vino bianco
  • 1 litro Brodo vegetale
  • 40 g Parmigiano grattugiato
  • q.b. Sale
  • q.b. Pepe

Preparazione

Private i pomodori della pelle e dei semi e tagliateli a dadini; riducete a dadini anche le zucchine, la melanzana e il peperone.

In un tegame antiaderente scaldate l’olio con l’aglio schiacciato, eliminate quest’ultimo e, separatamente, fate cuocere, per pochi minuti i pomodori, il peperone, la melanzana e le zucchine, salandoli un poco. Sgocciolateli su carta da cucina, a mano a mano che li togliete dal tegame, e tenendoli in caldo.

In una casseruola rosolate il burro con il trito di sedano, carota e cipolla; aggiungete il riso e fatelo tostare nel condimento, bagnatelo con il vino e, quando quest’ultimo sarà evaporato, portate il risotto a cottura, unendo il brodo bollente, 1 mestolo alla volta.

Fuori dal fuoco insaporite il risotto con una generosa macinata di pepe e poi trasferitelo su un piatto da portata caldo. Mescolatevi delicatamente tutte le verdure preparate e servitelo con il parmigiano grattugiato a parte.

Detox: 10 consigli per depurare l’ organismo

Nei giorni da trascorrere lontani dalla routine potreste seguire alcuni consigli utili per purificare l’organismo, grazie a un vero e proprio percorso detox. Ecco alcuni suggerimenti per depurarsi e liberarsi dalle tossine:

1) Acqua

L’esperta suggerisce di bere almeno da 8 a 10 bicchieri d’acqua al giorno per prevenire la disidratazione. Bere acqua è importante soprattutto per chi pratica attività fisica con regolarità, eliminando le tossine attraverso il sudore. L’acqua è necessaria all’organismo per liberarsi dalle tossine attraverso i reni. E’ possibile bere acqua e limone al mattino per favorire il processo di depurazione.

2) Frutta

La frutta aiuta l’intestino e il sistema linfatico a funzionare in modo corretto. Quando il sistema linfatico lavora a rilento, può portare a un accumulo di peso e di liquidi in cui le tossine rimangono intrappolate. La frutta è uno degli alimenti che favorisce maggiormente la depurazione dell’organismo. Per evitare gonfiori, nel caso in cui se ne soffra, è bene consumarla a stomaco vuoto.

3) Ortaggi a foglia verde

Gli ortaggi a foglia verde sono della alleate potenti nell’eliminazione delle tossine. Iniziare il pasto con un’insalata permette di fornire all’organismo gli enzimi necessari alla digestione dei piati successivi. Le verdure a foglia, come la lattuga, la cicoria, la rucola o gli spinaci, contengono sali minerali e vitamine ricchi di proprietà curative.

4) Mandorle

Attenzione ai livelli di zuccheri nel sangue. Depurare l’organismo sarà più difficoltoso se si proseguirà nel concedersi degli snack fuori pasto poco salutari. Lo spezzafame ideale per stabilizzare i livelli di zuccheri nel sangue è costituito dalle mandorle, non tostate e non salate, che apportano fibre, proteine, calcio e magnesio.

5) Dolcificanti

Durante il periodo di detox, evitate di assumere dolci, dolcificanti artificiali o alimenti dolcificati con essi. Gli zuccheri raffinati e i dolcificanti artificiali deprimono l’attività del sistema immunitario fino a 6 ore. I dolcificanti vengono filtrati dal fegato, l’organo principale che si occupa dell’eliminazione delle tossine. Evitando zuccheri e dolcificanti, il lavoro del fegato sarà più leggero e efficiente.

6) Attività fisica

All’interno del proprio programma detox è necessario inserire almeno 20 minuti di attività fisica intensa al giorno. L’attività fisica migliora il funzionamento del sistema linfatico, fondamentale per l’eliminazione delle tossine dai tessuti dell’organismo. Il sistema linfatico viene stimolato dall’esercizio fisico e dalla respirazione profonda.

7) Grassi idrogenati

L’esperta suggerisce di evitare grassi idrogenati, grassi trans e margarina. Si tratta di alimenti considerati tossici e innaturali, che richiedono un ingente dispendio di energia da parte dell’organismo per essere digeriti e possono dunque condurre a rallentare il processo di eliminazione delle tossine.

8) Coloranti e conservanti

Durante il periodo di depurazione dell’organismo, è bene evitare gli alimenti che contengono coloranti sintetici, conservanti e altri additivi. Il fegato spreca infatti gran parte della propria energia per metabolizzare le sostanze artificiali. Eliminandoli, potrà ricaricarsi di energia e lavorare meglio.

9) Verdure

L’esperta suggerisce di consumare verdure crude, cotte al vapore o saltate brevemente. Le verdure crude forniscono all’organismo il loro massimo contenuto di vitamine e di sali minerali. Non essendo sottoposte a cottura, infatti, le sostanze benefiche presenti nelle verdure crude non vengono alterate dal calore e giungono intatte nel nostro corpo, favorendo una migliore energia.

10) Proteine animali

Per disintossicarsi al meglio, come suggerisce l’esperta, sarebbe necessario limitare il consumo di alimenti contenenti proteine animali, poiché questi cibi appesantiscono il lavoro dell’apparato digerente. In generale, un’alimentazione leggera, basata su cibi freschi e naturali, favorisce l’eliminazione delle tossine accumulate dall’organismo ed è parte di uno stile di vita più salutare.

Menu’ di Pasqua light: dall’ antipasto al dolce!

Oltre ad alcuni accorgimenti per limitare i danni e/o non ingrassare a Pasqua ecco alcune idee e ricette, per un menù pasquale gustoso ma light , dall’antipasto al dolce, dal pesce alla carne, con anche qualche possibilità di scelta in base ai propri gusti personali o dei commensali:

Antipasti

Tortino di verdure, per 4 persone: 450 gr di melanzane lunghe; 250 gr di zucchine; 300 gr di peperoni; 4 cucchiai di olio extravergine; 1 cipolla; 1 spicchio d’aglio; 650 gr di pomodori; 1 mazzetto di basilico; 1 rametto di timo; 1 pizzico di origano; 2-3 cucchiai di pangrattato; 100 gr di mozzarella; 2 cucchiai di grana grattugiato; sale, pepe

Tagliate le melanzane per il lungo (fette di ½ cm) e disponetele in un colapasta: salate, lasciate riposare 1 ora e poi lavatele, scolatele e asciugatele. Grigliate/fate arrostire i peperoni sulla fiamma e poi fateli intiepidire in un sacchetto di carta: riuscirete così poi, a levare facilmente la pelle, i semi e a tagliarli a striscioline. Affettate sottili  le zucchine per il lungo; tritate la cipolla e l’aglio; sbollentate i pomodori e togliete loro la buccia e i semi, e tritateli poi; tritate anche il basilico ed il timo; ed infine tagliate a listarelle la mozzarella.

In un tegame, scaldate 2 cucchiai di olio e fate appassire la cipolla e l’aglio (non devono colorirsi); unite i pomodori e fate cuocere per 20-25 minuti: la salsa si addensa. Togliete dal fuoco e aggiungete il basilico, il timo, l’origano e un pizzico di sale e pepe.

Disponete le melanzane su una placca (1 strato unico, non devono sormontarsi) e spennellatele con 1 cucchiaio d’olio: cuocete in forno a 180 °C per 7-8 minuti. Con il restante olio spennellate una tortiera, spolverizzatela con il pangrattato e ponete dunque 1 strato di melanzane. Coprite con un po’ di salsa di pomodoro, di mozzarella e di grana; e continuate ad alternare gli strati di melanzane, zucchine e peperoni con salsa di pomodoro, mozzarella e grana. Al termine, decorate con il pangrattato e il grana.

Mettete quindi il tortino in forno a 180 °C per 30-35 minuti e, prima di sformarlo e servire, lasciate riposare per 5 minuti; tagliate a fette e portatelo in tavola ancora caldo.

Carpaccio di zucchine, per 4 persone: 300 gr di zucchine; 5 foglie di basilico; 1 mazzetto di prezzemolo;
80 gr di parmigiano a scaglie; succo di 1/2 limone; 2 cucchiai di aceto balsamico; 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva; sale e pepe

Tagliate le zucchine a fettine, più sottili possibile. Ponetele su un vassoio e cospargetele di parmigiano (meglio a scaglie, l’effetto estetico è migliore). A parte, mescolate il succo di limone, l’aceto, il pepe ed il sale e versate l’emulsione ottenuta sopra il carpaccio. Per concludere, lavate bene il prezzemolo ed il basilico, tritateli finemente e spolverizzate dunque il carpaccio, pronto da servire.

Primi

Lasagne al pesto con melanzane, per una teglie media (circa 8 persone): 500 gr. lasagne, 1 lt. di besciamella, 5 cucchiai di pesto, 3 melanzane grandi, 1 mozzarella, 100 gr. di parmigiano grattugiato, passata di pomodoro

Lessate le lasagne per qualche minuto (acqua abbondante) e fatele asciugare in un canovaccio (separatamente, altrimenti si incollano fra loro). Grigliate nel frattempo le melanzane.

Prendete la teglia e stendete uno strato di besciamella (invece del burro, usate il grana/parmigiano grattugiato nella stessa quantità: vedrete che la besciamella sarà sempre gustosa ma più leggera e meno grassa. Anche per quanto riguarda il sale, mettetene pochissimo e usate più noce moscata). Fate il primo strato di lasagne, poi un velo di pesto, uno di salsa di pomodoro e poi le melanzane. Ricoprite con la mozzarella a dadini ed il formaggio grattugiato. Continuate in quest’ordine fino alla fine degli ingredienti, terminando con il velo di pesto, salsa e besciamella. Mettete quindi in forno, già caldo a 180 C°, per 25/30 minuti.

Risotto ai gamberi e radicchio, per 4 persone: 250 gr di riso; 200 gr di gamberi puliti; 20 gr di scalogno; 100 gr di radicchio di Treviso; 2 cucchiai di olio di oliva extra vergine; brodo vegetale; pepe nero e sale

Fate il brodo vegetale con le verdure fresche e aggiungetevi le teste dei gamberi durante la sua cottura (sarebbe ideale 1 ora e mezza). Tostate il riso in una casseruola, con poco olio e con metà dello scalogno tritato e aggiungete poi il brodo. A parte, in una padella fate appassire il radicchio (precedentemente lavato e tagliato a listarelle) con lo scalogno rimasto e poco sale. Cucinate a vapore i gamberi per 5 minuti e aggiungeteli poi, insieme al radicchio e ad 1 cucchiaio di olio, al riso a ¾ della sua cottura. A 15/20 minuti di cottura (secondo i gusti), togliete dal fuoco ed impiattate il risotto.

Secondi

Branzino ai carciofi e olive, per 4 persone: 4 branzini, 8 cuor di carciofo, 4 cucchiai di olive taggiasche, 2 cucchiaini di olio, rosmarino, alloro, vino bianco, sale e pepe

Lavate e asciugate i branzini interi, in modo molto delicato, dopo averlo desquamato e aver eliminato le interiora. Salatelo e pepatelo dunque. A parte, pulite e tagliate a listarelle i carciofi e sbollentateli in acqua con rosmarino, alloro e i 4 cucchiai di olive taggiasche: così si aromatizzano. Scolateli poi e metteteli nella cavità addominale dei branzini. Ungete un foglio di alluminio con poco olio e posatevi il pesce al centro: irroratelo con un po’ di vino e fate un cartoccio ben chiuso, con anche i bordi arrotolati. Posatelo in una pirofila e ponete il tutto in forno, preriscaldato a 200°C per 25 minuti circa. Togliete quindi dal forno e servite in tavolo i branzini srotolati dalla carta alluminio.

Costolette di agnello alla piastra, per 4 persone: 8 costolette di agnello, 2 spicchi d’aglio, 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva, rosmarino, sale e pepe

Togliete le costolette dal frigorifero almeno mezz’ora prima della cottura e con carta da cucina, asciugatele bene. Unite in una ciotola l’olio, l’aglio ed il rosmarino e intingetevi poi, leggermente, le costolette. Scaldate la piastra, metteteci un filo d’olio nel mentre, e asciugatelo poi con la carta da cucina. Quando la piastra comincia a fumare, mettete le costolette: è il momento giusto. Con fiamma vivace, lasciate cuocere per 2 minuti senza toccarle: se compare dell’acqua, significa che la temperatura è troppo bassa; se compare del fumo, è troppo alta. Dopo i 2 minuti, alzate un angolo della costoletta e, se è ben dorata con le striature brune, procedete con solo 1 altro minuto. Girate poi la costoletta senza pungere la carne (fuoriescono i suoi succhi e diviene dura la carne) e cuocete come prima. Togliete quindi dal fuoco e mettete le costolette in un piatto ricoperte da carta stagnola: questo riposo consente ai succhi della carne di ridistribuirsi e di renderla morbida. Procedete dunque con la salatura e la pepatura a piacimento e servite in tavola.

CON CONTORNO (oltre alla normale insalata mista, che non deve mancare mai)

Insalata di carciofi e uova sode, per 4 persone: 4 uova, 8 carciofi, 200 gr di rucola, 3 cucchiai di olio, erba cipollina, 1 limone, sale e pepe

Eliminate i gambi dei carciofi e puliteli bene, dalle spine e dalle foglie esterne. Tagliateli in 6 spicchi ognuno e togliete il fieno che c’è all’interno. Mettetei in una ciotola con acqua e limone, affinché non anneriscano. Mettete nel frattempo le uova in una pentola, coperte da acqua fredda, e cuocetele per 7 minuti (dal momento in cui l’acqua bolle): fatele poi raffreddare sotto l’acqua corrente in una ciotola. Quando sono tiepide, sgusciatele e tagliatele a spicchi. Cuocete anche i carciofi in acqua bollente per 6-7 minuti: ricordatevi di salare l’acqua! Scolateli e suddividete nei piatti i carciofi e le uova. Lavate ed asciugate la rucola, tagliatela a pezzetti e ponetela sopra i carciofi e le uova. Condite con olio, sale, pepe e erba cipollina tagliuzzata a piacere.

Dolce

Se il sorbetto al limone, la colomba ed il cioccolato non vi “bastano”… ecco un’alternativa light per l’ultima portata.

Torta alle fragole: 180 gr di farina, 100 gr di zucchero, 150 gr di fragole, 400 gr di yogurt bianco cremoso, 1 limone, 3 uova, 1 bustina di lievito per dolci, burro, sale

Lavate e tagliate le fragole e dividetele in 2 ciotole. Grattugiate la scorza del limone e mettetela a parte. Versate lo zucchero in una ciotola con le uova e mescolatela delicatamente con un cucchiaio di legno. Unite poi, poco alla volta, la farina, il lievito e il sale (un pizzico); unite la scorza di limone allo yogurt e poi versate il tutto nel composto uova-farina-zucchero-lievito-sale. Aggiungete quindi le fragole di una ciotola (se le tagliate ancora più piccole, è meglio). Mescolate bene fino ad ottenere un composto senza grumi ed omogeneo. Ricoprite la teglia da forno con l’apposita carta forno (in modo da non doverla imburrare) e versatevi il composto: fate cuocere per 40 minuti a 180°C, senza mai aprire lo sportello del forno. Togliete poi la torta e fatela completamente raffreddare: solo allora, toglietela dallo stampo e ricopritela con dello yogurt bianco (è sufficiente uno strato sottile) e ancor sopra, con le altre fragole rimaste (precedentemente zuccherate). Utilizzate la vostra fantasia per disporre e guarnire esteticamente la torta con le fragole.

13 consigli alle mamme per tornare in forma

Hai partorito da poco e ti guardi allo specchio: avresti voglia di ritornare presto nei tuoi jeans, ma il bebè di energie te ne richiede parecchie, specie se allatti, e non è certo questo il momento di seguire un regime dimagrante. Il ‘segreto’ per sentirsi bene ed in forma, senza pesare troppo sulla bilancia, c’è: scegliere una dieta bilanciata, che associ nel modo ottimale i vari alimenti e che non ti faccia mancare i nutrienti indispensabili in questo periodo.

Ecco i consigli di base da seguire per tornare in forma:

1) Alimentazione varia e colorata e un giorno ‘di astinenza’ ogni due settimane

2) Abbasso la stanchezza!

Soprattutto nei primi giorni dopo il parto e soprattutto se si allatta il bebè, è facile essere sopraffatte dalla stanchezza. Il primo rimedio? Alimentarsi in modo completo e rinunciare a diete drastiche, che priverebbero l’organismo materno delle energie di cui in questo periodo ha tanto bisogno, sia per accudire il bebè che per produrre latte.

“Non si dimentichi che tante forme depressive possono insorgere proprio per la stanchezza e la sensazione di non riuscire a rispondere alle necessità del bebè: non è proprio il caso di farsi mancare il prezioso ‘carburante’ proveniente dall’alimentazione!” evidenzia Piuri.

3) Fai un colazione abbondante

Il primo ‘rifornimento’ bisogna farlo appena sveglie. Una colazione completa serve per stimolare il metabolismo e mantenerlo alto per le ore successive, prevenendo cali d’umore e fornendoci le giuste scorte di energia che ci consentiranno di affrontare con più grinta le faticose ore che ci attendono.

“Il nostro organismo non è diverso dall’organismo dei nostri avi primitivi, per i quali il problema principale era quello di morire di fame” sottolinea Piuri. “Svegliarsi la mattina senza avere la possibilità di mettere qualcosa sotto i denti attiva la parte più antica del nostro cervello generando, anche se inconsciamente, una profonda angoscia per paura di una carestia. Cominciare la giornata con una prima colazione davvero abbondante è invece il modo migliore per iniziare con il piede giusto”.

4) Carboidrati e proteine: sempre insieme

Sia a colazione che nei pasti successivi è fondamentale abbinare sempre carboidrati e proteine, che insieme garantiscono il corretto equilibrio glicemico (evitando ‘impennate’ degli zuccheri nel sangue), sostengono il tono muscolare e preservano l’elasticità dei tessuti, contrastando smagliature e rilassamento cutaneo.

5) Fai scorte di calcio e magnesio

Il latte materno è ricco di calcio e magnesio, quindi per produrlo la mamma attinge alle proprie riserve, che non devono mai andare in rosso. Dove trovarli? In acque minerali, formaggi, semi oleosi come i semi di sesamo, uova e cioccolato fondente. Il calcio e il magnesio sono indispensabili per mantenere ossa e denti sani e il loro bilanciamento è di grande importanza nel regolare la conduzione degli stimoli nervosi e nel modulare la risposta infiammatoria.

6) Omega 3 e omega 6: essenziali, in tutti i sensi

Sono gli acidi grassi polinsaturi, grassi ‘buoni’ che l’organismo non riesce a produrre da sé e proprio per questo sono denominati anche acidi grassi essenziali. Contribuiscono alla produzione del latte (che contiene una buona percentuale di acidi grassi polinsaturi), inoltre mantengono sane le membrane cellulari e sono quindi di grande importanza nel guidare la fisiologica crescita del bambino.

7) Zucchero? Meglio evitarlo

Quando si parla di alimenti energetici si pensa subito allo zucchero raffinato. “Che invece andrebbe limitato il più possibile, soprattutto a stomaco vuoto, perché aumenta notevolmente la glicemia e può provocare di riflesso una ipoglicemia reattiva che fa sentire stanche e depresse” consiglia Gabriele Piuri. “Se vogliamo concederci un peccato di gola, si può consumare un dolce a stomaco pieno, meglio se preparato con cereali integrali (come ad esempio una torta fatta in casa con farina integrale) che tiene a bada i picchi glicemici”.

8) Pratica attività fisica

Appena puoi, riprendi l’attività fisica, senza esagerare ma con costanza: va benissimo anche una semplice camminata quotidiana di mezz’ora-un’ora con la carrozzina, cercando, giorno dopo giorno, di aumentare gradualmente l’andatura. Muoversi consente di riassestare l’equilibrio del sistema osteo-articolare, specialmente a livello di schiena-bacino, che durante la gravidanza hanno sopportato i maggiori carichi. In più, l’attività fisica aumenta la tonicità muscolare, convertendo la massa grassa in massa magra ed aiutando il fisico a tornare in forma. Una regolare attività fisica è anche il modo migliore per prevenire la depressione post-partum, poiché libera endorfine, i neurotrasmettitori del benessere che aiutano a reagire al meglio a tutti i cambiamenti che l’arrivo di un bambino comporta.

9) Consigli specifici per la mamma che allatta

“Se i consigli finora dati sono validi per tutte le neomamme, le donne che allattano al seno il proprio bambino devono tener presente che durante l’allattamento, lo stato nutrizionale e la dieta della mamma posso influenzare la qualità e la quantità di latte prodotto: una restrizione calorica, anche se moderata, ne riduce il volume e in parte anche la composizione relativa dei nutrienti” specifica Valentina Chiozzi. “Inoltre il fabbisogno energetico e di nutrienti della donna che allatta è maggiore rispetto alla gravidanza ed è legato alla necessità sia di produrre il latte, sia di rifornire le scorte materne”.

10) Hai bisogno di 500 kcal in più

Di quanto deve aumentare l’apporto calorico? “Il National Research Council raccomanda un aumento di circa 500 kcal al giorno rispetto al fabbisogno energetico in gravidanza e un aumento della quota proteica di circa 17-20 gr al giorno (pari a circa 2 uova, una fettina da 100 gr di pollo o 100 gr di robiola)” rispende la Chiozzi. “Da aumentare anche le dosi giornaliere di calcio e vitamina D – 400 mg di calcio e 10 mg di vitamina D al giorno – per prevenire la demineralizzazione ossea materna”. Dove trovare la vitamina D? “Per sintetizzarla è sufficiente esporre viso e mani alla luce (anche semplicemente passeggiando con il passeggino nelle ore più calde della giornata)” risponde la Chiozzi. “Ci sono poi dei cibi naturalmente ricchi di vitamina D, come latte e yogurt soprattutto se interi, formaggi, uova, pesci grassi come salmone e sardine”.

11) Bevi di più

Durante l’allattamento l’assunzione di acqua dovrebbe superare abbondantemente i 2 litri: “non per far aumentare la quantità di latte prodotta, ma per mantenere il bilancio idrico della mamma e garantire una buona fluidità del latte” osserva la Chiozzi. Le acque migliori? Quelle a basso contenuto di sodio e con una concentrazione di nitrati inferiore ai 10 mg/l.

12) Cibi da evitare? Quando si allatta non ci sono cibi vietati a priori, tuttavia è bene fare attenzione a:

– cibi potenzialmente allergizzanti, ricchi di istamina o istamino-liberatori, come arachidi, crostacei, molluschi, cioccolata, fragole, selvaggina, dadi da brodo, alimenti conservati, formaggi molto fermentati.

“Questo non significa eliminarli completamente dalla dieta, ma consumarne una tipologia per volta ed una porzione per volta, in modo da verificare l’eventuale reattività di mamma e bambino” sottolinea Valentina Chiozzi;

– cibi piccanti, come peperoncino, pepe, noce moscata, curry, che possono dare al latte un aroma non gradito al bambino; ancora una volta basta provarne piccole quantità;

– alimenti che possono conferire al latte sapori sgradevoli, come cipolle, aglio, asparagi, cavoli, carciofi, funghi, ai quali comunque il bambino tende ad abituarsi con facilità. Anche in tal caso basta iniziare con quantità ridotte: non si dimentichi che il latte umano trasmette sostanze antigeniche al lattante e quindi è importante per farlo entrare in contatto con cibi e sapori diversi.

13) Caffè e alcolici

Durante l’allattamento sarebbe bene non consumare più di 1-2 tazzine di caffè al giorno, senza aggiunta di zucchero o dolcificanti e preferibilmente nella prima metà della giornata, per evitare interferenze con il sonno notturno; da evitare totalmente i super alcolici, mentre per vino e birra il limite da non superare è rispettivamente di 1 bicchiere o 1 lattina da 33cc (se proprio non se ne può fare a meno!).

10 buoni motivi per mettersi a dieta

Dovete mettervi a dieta, ma non riuscite mai a portarla a termine? Purtroppo, fare una dieta è soprattutto una questione mentale: ci vogliono impegno, convinzione e tanta buona volontà per poter raggiungere i propri obiettivi. Dunque, non è soltanto importante l’alimentazione, il parere del nostro medico, padre, madre o fidanzato: il primo tassello fondamentale siamo noi. Una volta, però, entrati nell’ottica giusta, sarà più facile proseguire sulla retta via, in special modo dopo i primi risultati.

Seguire una corretta alimentazione è qualcosa che va fatto sempre e non soltanto quando si è “a dieta”, perché riprendere tutti i chili è una cosa da niente: un corretto stile di vita, quindi, è una filosofia di vita che non dovremmo mai abbandonare e mantenere per tutto l’arco della nostra esistenza. Per cercare di riuscire in questo intento, è importante cercare di aggrapparsi ad un’idea – personale, a seconda dei casi – per essere in grado di resistere alle tentazioni con successo e per non scoraggiarci, quando non si ottengono subito i risultati sperati. DietaLand ci aiuta ed ecco, quindi, 10 motivi da tenere bene a mente durante la nostra strada verso il successo (perché è solo questione di tempo):
1. Dobbiamo farlo per sentirci bene con noi stessi
L’autostima è fondamentale, perché dà maggiore sicurezza in tutti gli ambiti della vita.

2. Dobbiamo farlo per raggiungere un obiettivo sportivo
Magari, vogliamo ottenere un certo risultato, ma tra noi ed un determinato traguardo ci sono dei chili in più.

3. Dobbiamo farlo per ritrovare la nostra forma fisica
Facciamo fatica a fare tutto, perché siamo appesantiti e vogliamo, quindi, ritrovare il perduto benessere.

4. Dobbiamo farlo per proteggere la nostra salute
Già… perché i chili di troppo è risaputo che possono portare a problemi di cuore non di poco conto, a colesterolo alto, diabete, obesità e, ovviamente, ad un’aspettativa di vita più breve.

5. Dobbiamo farlo perché vogliamo un bambino
Se vogliamo avere un figlio, una dieta equilibrata può aiutare la fertilità.

6. Dobbiamo farlo per non essere costretti a cambiare il guardaroba
Sì, perché è sempre meglio perdere peso e riutilizzare tutti gli abiti che abbiamo, piuttosto che dover ricomprare tutto da zero.

7. Dobbiamo farlo per dare l’esempio a qualcuno
Magari a nostro figlio, ma anche ad un genitore a cui vogliamo far vedere che, con buona volontà, si possono ottenere degli ottimi risultati.

8. Dobbiamo farlo per conquistare il partner
Non siamo in forma ed esserlo, certamente, ci dà più possibilità di successo nella conquista – o riconquista – di un uomo o una donna.

9. Dobbiamo farlo per imparare un nuovo stile di vita
Verdura e frutta sono nostri alleati e vi sono moltissime gustose ricette da poter sperimentare: via, dunque, a grassi e calorie e diamoci sotto con i cibi sani, buoni ed amici della bilancia.

10. Dobbiamo farlo per i nostri esami del sangue
Siamo stati dal dottore ed i valori sono altissimi, per cui basta rischiare grosso ed iniziamo, più che una “dieta”, un nuovo stile di vita basato su un’alimentazione sana, nutriente, buona e leggera.

Dieta mediterranea

In  questo sito, come in molti altri, si parla spesso di dieta mediterranea. Il termine dieta è comunque improprio poiché più che di un vero e proprio programma dietetico, si tratta di uno stile alimentare fatto di regole e di abitudini ispirate alla tradizione mediterranea.
Negli anni 50 Ancel Keys, un nutrizionista americano, si accorse che le popolazioni del bacino mediterraneo erano meno suscettibili ad alcune patologie rispetto agli statunitensi. Da questa osservazione nacque l’ipotesi che la dieta mediterranea fosse in grado di aumentare la longevità di chi la seguiva. Lo stesso studioso, tornato in patria, proseguì per anni tali ricerche, che culminarono nella stesura del libro Eat well and stay well, the Mediterranean way”.
In questo libro furono riportati i risultati del famoso “Seven Countries Study”, che per vent’anni monitorò dieta e condizione di salute di 12.000 persone di età compresa tra i 40 ed i 60 anni, residenti in diversi Paesi come Giappone, USA, Olanda, Jugoslavia, Finlandia e Italia. L’ipotesi iniziale di Keys era a quel punto confermata e la dieta mediterranea fu proposta al mondo intero come il regime alimentare ideale per ridurre l’incidenza delle cosiddette “malattie del benessere”
A partire dagli anni ’70 si cercò pertanto di diffondere le abitudini alimentari tipiche della dieta mediterranea anche negli Stati Uniti. Cereali, verdure, frutta, pesce ed olio di oliva furono proposti come alternativa ad una dieta troppo ricca di grassi, proteine e zuccheri.
Per riassumere tutti i princìpi della dieta mediterranea e far presa sulla popolazione fu proposta negli anni ’90 una semplice piramide alimentare che riportava  la distribuzione in frequenza e quantità degli alimenti nell’arco della giornata. In particolare alla sua base si trovavano gli alimenti da consumare più volte al giorno mentre all’apice venivano riportati i cibi da limitare.

Punti cardine della dieta mediterranea

La dieta mediterranea è incentrata soprattutto sulla corretta scelta degli alimenti mentre l’aspetto calorico gioca un ruolo di secondo piano. Ad un uomo adulto occorrerebbero ogni giorno circa 2500 calorie di cui il 60% dovrebbe provenire da carboidrati, il 20% da lipidi e solo il 10% da proteine.
I princìpi più importanti della dieta mediterranea sono contenuti nelle seguenti linee guida:

  • Maggiore consumo di proteine vegetali rispetto a quelle animali
  • Riduzione dei grassi saturi a favore di quelli vegetali insaturi
  • Riduzione della quota calorica globale
  • Aumento dei carboidrati complessi a sfavore di quelli semplici
  • Elevata introduzione di fibra alimentare
  • Riduzione del colesterolo
  • Il consumo di carne bianca è prevalente rispetto a quella rossa, ed è comunque limitato a una o due volte la settimana. Maggiore è invece il consumo di pesce e legumi
  • I dolci sono consumati solo in occasioni particolari
  • La dieta mediterranea prevede inoltre una drastica riduzione del consumo di: insaccati, super alcolici, zucchero bianco, burro, formaggi grassi, maionese, sale bianco, margarina, carne bovina e suina (specie i tagli grassi), strutto e caffè.

Filetti di platessa alla sorrentina

I filetti di platessa alla sorrentina sono gustosi filetti di platessa cucinati brevemente in padella con una base di aglio e prezzemolo e con l’aggiunta di pomodoro.

I filetti di platessa alla sorrentina sono un piatto leggero, gustoso e molto veloce da preparare. Si possono gustare anche tiepidi, quindi possono essere preparati con un po’ di anticipo.

INGREDIENTI

INFORMAZIONI

  • 2 persone
  • 305 Kcal a porzione
  • difficoltà facile
  • pronta in 30 minuti
  • ricetta light
  • si può preparare in anticipo

PREPARAZIONE

  • Sciacquare i filetti di platessa e tamponarli delicatamente con carta da cucina.
  • Infarinarli scuotendo bene le eccedenze e riporre i filetti su un tagliere.
  • Lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle finemente con l’aglio su un tagliere con la mezzaluna.
  • Snocciolare le olive.
  • Mettere in un’ampia padella l’olio, il trito di aglio e prezzemolo e il filetto di alice spezzettato. Portare sul fuoco e far soffriggere dolcemente per un minuto appena. L’aglio non deve assolutamente bruciare e il prezzemolo non scurire troppo.
  • Alzare la fiamma e aggiungere le platesse. Farle dorare un minuto per lato girandole molto delicatamente per non romperle.
  • Aggiungere il pomodoro a cucchiaiate spargendolo con cura, unire un pizzico di sale, le olive nere e cuocere per 5 minuti a fiamma media coperto, senza mai girare. A metà cottura portare un pochino del pomodoro dal fondo della padella sulle platesse e scuotere leggermente.
  • Servire con un filo d’olio a crudo.

STAGIONE

Ricetta per tutte le stagioni.

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