Risotto con verdure

Ingredienti

  • 320 g Riso
  • 5 cucchiai Olio extravergine d’oliva
  • 1 Aglio a spicchi
  • 2 Pomodori maturi e sodi
  • 1 Peperone giallo
  • 2 Zucchine piccole
  • 1 Melanzana
  • 30 g Burro
  • q.b. Trito di sedano, carota e cipolla
  • 1 dl Vino bianco
  • 1 litro Brodo vegetale
  • 40 g Parmigiano grattugiato
  • q.b. Sale
  • q.b. Pepe

Preparazione

Private i pomodori della pelle e dei semi e tagliateli a dadini; riducete a dadini anche le zucchine, la melanzana e il peperone.

In un tegame antiaderente scaldate l’olio con l’aglio schiacciato, eliminate quest’ultimo e, separatamente, fate cuocere, per pochi minuti i pomodori, il peperone, la melanzana e le zucchine, salandoli un poco. Sgocciolateli su carta da cucina, a mano a mano che li togliete dal tegame, e tenendoli in caldo.

In una casseruola rosolate il burro con il trito di sedano, carota e cipolla; aggiungete il riso e fatelo tostare nel condimento, bagnatelo con il vino e, quando quest’ultimo sarà evaporato, portate il risotto a cottura, unendo il brodo bollente, 1 mestolo alla volta.

Fuori dal fuoco insaporite il risotto con una generosa macinata di pepe e poi trasferitelo su un piatto da portata caldo. Mescolatevi delicatamente tutte le verdure preparate e servitelo con il parmigiano grattugiato a parte.

Crostata alla frutta

PER LA FROLLA

Farina 250 g
Uova 2 tuorli
Vaniglia essenza la punta di un cucchiaino
Zucchero al velo 100 gr
Burro 125 g
PER LA CREMA PASTICCERA
Farina o maizena 50 gr
Vaniglia 1 baccello
Zucchero 150 g
Uova 6 tuorli
Latte 500 ml
PER LA RICOPERTURA
Banane 1
Fragole 100 g
Kiwi 1
Lamponi 5
Gelatina preparato in polvere mezza bustina (tipo Tortagel) 7 gr circa
Confettura di albicocche 2 cucchiai (circa 75 gr)
Acqua 100 ml
Mirtilli freschi 100 gr (facoltativo)
Arance 1

Preparazione

Per la crostata alla frutta iniziate a preparare la crema. Proseguite con la pasta frolla: seguendo le dosi indicate sopra procedete secondo le istruzioni che trovate nella scheda della pasta frolla . Trascorso il tempo del riposo, stendete la pasta su una spianatoia infarinata per ottenere un cerchio di diametro di 34 cm circa e dallo spessore di 6/7 mm circa. Foderate uno stampo da 28 cm con carta da forno; con l’aiuto del matterello sollevate la frolla già stesa,

posizionatela sulla teglia e premete per far aderire la pasta allo stampo . Livellate i bordi e modellateli con i rembi di una forchetta .

Bucherellate il fondo di modo che durante la cottura non si creino delle bolle e  procedete con la cottura in bianco), ovvero coprite la pasta con carta da forno e distribuite sulla superficie dei legumi secchi. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti (la pasta deve cuocersi senza colorarsi eccessivamente). Sfornate la base di frolla e una volta raffreddata, con l’aiuto di una siringa per dolci (o una sac-à-poche), riempite il fondo della crostata con la crema pasticcera.

Tagliate la frutta a fette sottili e disponetela a cerchi concentrici sulla crostata, alternando la frutta che preferite. Potete iniziare con un primo giro di fragole, proseguire con metà arancia tagliata a fette, i kiwi, le banane e

infine disporre al centro i lamponi interi. Preparate la gelatina mettendo due cucchiai di confettura di albicocche in un pentolino insieme al succo della mezza arancia restante.

Aggiungete mezza bustina (7 gr circa) di gelatina in polvere  e l’acqua : mescolate e portate a bollore. Abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per due minuti. Con un pennello da cucina, spennellate la superficie della vostra crostata con la gelatina, lasciate raffreddare e fate riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

Gambe gonfie: rimedi naturali con i frutti rossi

Le gambe gonfie rappresentano un fastidio che spesso si rivela piuttosto doloroso oltre che antiestetico. Più che in altri casi i rimedi naturali possono aiutare non soltanto a ridurre il gonfiore e la conseguente sintomatologia dolorosa, ma anche a mantenere un generale stato di salute degli arti inferiori.

Le cause del fenomeno conosciuto come gambe gonfie sono molteplici e vanno dalla ritenzione idrica fino alla scarsa attività fisica. A queste si aggiungono una cattiva alimentazione, problemi alla circolazione sanguigna, cattiva postura (specialmente se abbinata a lavori sedentari) oltre al fattore ereditario.

Ad essere colpite da questo fastidio sono in prevalenza le donne, il che riporta ad altri due possibili fattori scatenanti, ovvero la sindrome premestruale e la menopausa. Quando si parla di gambe gonfie il caldo gioca poi un ruolo importante nello scatenarne o aggravarne la sintomatologia. Importante per questo seguire costantemente un regime dietetico sano e prestare attenzione specialmente a quei rimedi naturali a lungo termine.

Alimenti che aiutano la salute delle vene e della circolazione sanguigna

Pianta di mirtilli

I frutti di bosco sono tra i rimedi naturali più consigliati per il trattamento delle gambe gonfie. Grazie alla loro azione more, ribes, lamponi e mirtilli in particolare forniscono ottimi risultati per quanto riguarda la salute delle vene e la circolazione sanguigna. Semplice da preparare è l’infuso ricavato dalle foglie di mirtillo, naturalmente ricco di flavonoidi: ne bastano 20 grammi lasciati in infusione per 15 minuti per avere il vostro rimedio pronto.

Un altro infuso che può aiutare a contrastare il gonfiore è quello di foglie dinocciolo. Disponibile in soluzione già pronta in erboristeria, questo rimedio può anche essere realizzato interamente tra le mura domestiche. Basterà avere a disposizione alcune foglie da essiccare e successivamente sminuzzare. Che abbiate scelto la soluzione fai da te o quella pronta dovrete metterne un cucchiaio in acqua bollente, coprire e lasciare in infusione per 10 minuti. Una volta trascorso il tempo basterà filtrare bene e consumare mattina e sera.

Cotta (preferibilmente non bollita, ma appena scottata) o cruda in questo caso è indifferente allo scopo, anche se a qualcuno potrebbe non essere tale a livello di gusto. La cipolla è un ottimo diuretico e aiuta a combattere la ritenzione idrica, spesso causa del gonfiore alle gambe, così come utile si è dimostrata anche per la cura dell’acne.

Il cavolo verde è poi una buona soluzione se preferite non ricorrere a tisane o cibi poco graditi. Sarà impiegato sotto forma di impacco, da applicare per circa 45 minuti direttamente sulle parti interessate. Occorrerà metterne 4 foglie ben lavate a macerare, 5 se di piccole dimensioni, in acqua borica per almeno un’ora. A quel punto le foglie andranno applicate e coperte da un sottile strato di garza e bendate in maniera leggera.

Massaggiare le gambe è infine uno dei rimedi più gradevoli e validi tra quelli conosciuti. A disposizione una serie di erbe e piante molto varia, disponibili sotto forma di creme, gel o anche di oli essenziali. Rientrano in quest’ultima categoria ad esempio il ginepro, il rosmarino e il limone, combinabili insieme per ottenere una soluzione efficace e ristorante.

Il massaggio andrà effettuato a partire dalle caviglie verso l’alto, con movimenti lenti e circolari. Una tecnica che potrà ovviamente anche essere utilizzata in caso agli oli si preferiscano creme e gel a base di ippocastano, vite rossa, semi d’uva, centella asiatica, gingko, pungitopo o rusco.

Alimentazione e consigli pratici

Il ruolo assunto dall’alimentazione nel controllo e nella prevenzione delle gambe gonfie è di assoluto primo piano. Un regime alimentare con pochi grassi e bilanciato per ridurre gli eccessi di ritenzione idrica è consigliato non soltanto nell’eventualità che il problema si presenti, ma anche per ridurre al minimo le possibilità che ciò accada.

Frutta e verdura sono da inserire stabilmente nella propria dieta, insieme con i cereali, i legumi secchi e in generale gli alimenti ricchi di fibre. I più consigliati sono mirtilli, fragole, ananas, orzo e avena. Preferire il pesce alla carne (eventualmente scegliere pollo o altre carni magre), in particolare pesce azzurro come anche i crostacei.

Evitare il cosiddetto cibo spazzatura e in generale gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri o grassi. Fumare il meno possibile (sempre meglio a ogni modo smettere) e bere molta acqua. A questi consigli si aggiungono alcuni consigli pratici riguardanti l’attività fisica e alcuni comportamenti da evitare accuratamente.

Importante tenere il peso sotto controllo oltre a praticare abitualmente sport e attività fisica come il nuoto, il jogging, esercizi aerobici o anche delle rilassanti passeggiate. Un massaggio sarà poi come detto una pratica sempre utile per rilassare le gambe e ridurne il gonfiore, specialmente se abbinato a creme e lozioni contenenti alcuni dei rimedi naturali consigliati.

Nella vita di tutti i giorni si raccomanda di evitare alcuni comportamenti comuni che potrebbero favorire l’insorgenza del problema. Attenzione all’abbigliamento, evitando pantaloni e jeans troppo stretti lungo le gambe o calzature con tacchi alti come anche quelle con la suola totalmente piatta. Evitare inoltre di fermarvi troppo a lungo nella stessa posizione (specialmente se seduti alla vostra postazione di lavoro) e alzarvi di tanto in tanto per fare qualche passo lontano dalla scrivania.

Compatibilmente con le esigenze di riscaldamento andrà comunque evitata un’eccessiva vicinanza con stufe e termosifoni per via del ruolo giocato dal calore nel favorire il gonfiore. Utili al contrario sono pediluvi e docce, alternando il getto sulle gambe tra freddo e tiepido. Infine sarà d’aiuto stendere gli arti, specialmente la sera, avendo cura di appoggiarli su un cuscino per tenerli leggermente rialzati.

Detox: 10 consigli per depurare l’ organismo

Nei giorni da trascorrere lontani dalla routine potreste seguire alcuni consigli utili per purificare l’organismo, grazie a un vero e proprio percorso detox. Ecco alcuni suggerimenti per depurarsi e liberarsi dalle tossine:

1) Acqua

L’esperta suggerisce di bere almeno da 8 a 10 bicchieri d’acqua al giorno per prevenire la disidratazione. Bere acqua è importante soprattutto per chi pratica attività fisica con regolarità, eliminando le tossine attraverso il sudore. L’acqua è necessaria all’organismo per liberarsi dalle tossine attraverso i reni. E’ possibile bere acqua e limone al mattino per favorire il processo di depurazione.

2) Frutta

La frutta aiuta l’intestino e il sistema linfatico a funzionare in modo corretto. Quando il sistema linfatico lavora a rilento, può portare a un accumulo di peso e di liquidi in cui le tossine rimangono intrappolate. La frutta è uno degli alimenti che favorisce maggiormente la depurazione dell’organismo. Per evitare gonfiori, nel caso in cui se ne soffra, è bene consumarla a stomaco vuoto.

3) Ortaggi a foglia verde

Gli ortaggi a foglia verde sono della alleate potenti nell’eliminazione delle tossine. Iniziare il pasto con un’insalata permette di fornire all’organismo gli enzimi necessari alla digestione dei piati successivi. Le verdure a foglia, come la lattuga, la cicoria, la rucola o gli spinaci, contengono sali minerali e vitamine ricchi di proprietà curative.

4) Mandorle

Attenzione ai livelli di zuccheri nel sangue. Depurare l’organismo sarà più difficoltoso se si proseguirà nel concedersi degli snack fuori pasto poco salutari. Lo spezzafame ideale per stabilizzare i livelli di zuccheri nel sangue è costituito dalle mandorle, non tostate e non salate, che apportano fibre, proteine, calcio e magnesio.

5) Dolcificanti

Durante il periodo di detox, evitate di assumere dolci, dolcificanti artificiali o alimenti dolcificati con essi. Gli zuccheri raffinati e i dolcificanti artificiali deprimono l’attività del sistema immunitario fino a 6 ore. I dolcificanti vengono filtrati dal fegato, l’organo principale che si occupa dell’eliminazione delle tossine. Evitando zuccheri e dolcificanti, il lavoro del fegato sarà più leggero e efficiente.

6) Attività fisica

All’interno del proprio programma detox è necessario inserire almeno 20 minuti di attività fisica intensa al giorno. L’attività fisica migliora il funzionamento del sistema linfatico, fondamentale per l’eliminazione delle tossine dai tessuti dell’organismo. Il sistema linfatico viene stimolato dall’esercizio fisico e dalla respirazione profonda.

7) Grassi idrogenati

L’esperta suggerisce di evitare grassi idrogenati, grassi trans e margarina. Si tratta di alimenti considerati tossici e innaturali, che richiedono un ingente dispendio di energia da parte dell’organismo per essere digeriti e possono dunque condurre a rallentare il processo di eliminazione delle tossine.

8) Coloranti e conservanti

Durante il periodo di depurazione dell’organismo, è bene evitare gli alimenti che contengono coloranti sintetici, conservanti e altri additivi. Il fegato spreca infatti gran parte della propria energia per metabolizzare le sostanze artificiali. Eliminandoli, potrà ricaricarsi di energia e lavorare meglio.

9) Verdure

L’esperta suggerisce di consumare verdure crude, cotte al vapore o saltate brevemente. Le verdure crude forniscono all’organismo il loro massimo contenuto di vitamine e di sali minerali. Non essendo sottoposte a cottura, infatti, le sostanze benefiche presenti nelle verdure crude non vengono alterate dal calore e giungono intatte nel nostro corpo, favorendo una migliore energia.

10) Proteine animali

Per disintossicarsi al meglio, come suggerisce l’esperta, sarebbe necessario limitare il consumo di alimenti contenenti proteine animali, poiché questi cibi appesantiscono il lavoro dell’apparato digerente. In generale, un’alimentazione leggera, basata su cibi freschi e naturali, favorisce l’eliminazione delle tossine accumulate dall’organismo ed è parte di uno stile di vita più salutare.

Rimedi naturali contro l’ acne

L’acne è un’infiammazione delle ghiandole e dei follicoli sebacei che può essere migliorata con accorgimenti intelligenti e del tutto naturali:

1) Primo rimedio: limone e bicarbonato

Per pulire i pori ostruiti da pus o punti neri mescolate questi due ingredienti: bicarbonato di sodio e succo di limone in una tazza con dell’acqua tiepida. Unite un cucchiaino di bicarbonato di sodio con uno di succo di limone in mezzo bicchiere d’acqua tiepida e tamponate il viso nei punti più infiammati, lasciate agire per qualche minuto poi lavate e asciugate.

2) Secondo rimedio: la cipolla

La cipolla ha proprietà antimicrobiche e può aiutare a combattere i batteri che causano l’acne. Tagliate la cipolla fresca a strisce e applicatela direttamente sul viso, renderà la pelle più  morbida purificandola da foruncoli e acne.
Un’altra variante, ancora più  efficace, è utilizzare il succo di cipolla. Sono state dimostrate le sue proprietà benefiche contro le cicatrici da acne e la sua azione antibiotica su vari batteri, causa di infezioni della pelle.

3) Terzo rimedio: oli essenziali

Utilizzate gli oli essenziali per curare punti neri, brufoli, cisti sebacee superficiali o cicatrici.

  • Olio di lavanda: l’olio di lavanda  ha proprietà antisettiche e contribuisce a eliminare i batteri dai pori della pelle. Inoltre è una pianta dal profumo inebriante che per eccellenza aiuta a rilassare e alleviare lo stress. Aggiungete un po’ di olio di lavanda nella crema da giorno (possibilmente senza aggiunta di altre essenze profumate) o pulite il viso con dell’olio di lavanda diluito.
  • Olio di Melaleuca: anche il Tea tree oil (olio dell’Albero del tè) o olio di Melaleuca ha proprietà antisettiche. Si tratta di un olio di origine australiana con un’azione antibiotica naturale importante. Può essere usato per combattere un’infezione della pelle o una dermatite seborroica frizionando il viso con un batuffolo di cotone imbevuto di 2-3 gocce di olio essenziale diluite in dell’olio di mandorle. Continuate il trattamento per un periodo prolungato (1 o 2 mesi). Alcuni studi clinici recenti hanno dimostrato che usare quest’olio per migliorare i difetti della pelle contribuisce a ridurre bruciori, pruriti e secchezze al confronto di chi fa uso diperossido di benzoile.
  • Olio di calendula: è un olio estratto dai fiori di calendula, rimedio antisettico particolarmente efficace nel trattamento delle macchie o dei rossori lasciati dai brufoli più infiammati. Applicatelo direttamente sulle macchie. Si distingue per la sua delicatezza, per le sue proprietà cicatrizzanti e migliora lo stato fisiologico della pelle se usato costantemente.
  • Olio di citronella: L’Olio di citronella é un ottimo astringente e aiuta a curare l’acne e la pelle grassa. Aggiungete poche gocce di olio diluito in acqua e applicatelo sul viso con un batuffolo di cotone. Non è indicato per la pelle secca ma utile per curare l’acne e disinfettare la pelle.
  • Olio di semi di lampone: l’olio di semi di lampone é un olio biologico: riduce al minimo le macchie. Restringe i vasi sanguigni, riduce l’infiammazione e il rossore, minimizzando l’effetto “tenero”, se pur antiestetico, delle macchie rosse che compaiono sul volto dinnanzi a un grande evento. L’olio di semi di lampone è un olio multivitaminico: contiene la vitamina E, A, gliomega-3 e gli omega 6. Uno studio effettuato nel 2000 ha rivelato come l’olio di semi di lampone agisca da schermo contro i raggi UVA e UVB. Ciò lo rende un’ ottima alternativa come protezione solare. Prima di comprare un olio di semi di lampone assicuratevi sempre che sia veramente biologico ottenuto da lamponi non trattati con i pesticidi.  I lamponi sono tra i frutti più contaminati da questi residui chimici.

4) Quarto rimedio: avocado

Contro infiammazioni e rossori frullate una porzione di avocado  e tamponatela sui brufoli. E’ una crema naturale che renderà la vostra pelle vellutata e un suggerimento last-minute da provare non solo per la pelle del viso ma anche per ammorbidire i vostri capelli. Per un viso perfetto affidatevi alle cure naturali. Rilassatevi con questi dolci accorgimenti e migliorerete la vostra pelle e il vostro benessere interiore perché curare l’acne significa purificare il vostro corpo non solo esternamente, ma internamente con una dieta adeguata e anche interiormente con il piacere di creare alternative salutari sempre più green!

Alimenti che alleviano il mal di testa

Alimenti contro il mal di testa

Solitamente, quando si ha mal di testa non si prova appetito e si fa fatica ad alimentarsi normalmente. Questo perché l’organismo tende ad autodifendersi per espellere le tossine, evitando di introdurne di nuove con il cibo. Ecco quali sono le sostanze che possono aiutare a placare gli attacchi:

  • L’artiglio del diavolo e il ginkgo biloba. L’artiglio del diavolo è un rimedio efficacie per i mal di testa che derivano da tensione e dolore al collo, dovuti alla contrazione di muscoli. Il Ginkgo biloba invece, agirebbe su più fronti e in modo efficace contro l’emicrania, interrompendo l’onda di trasmissione nervosa che caratterizza l’attacco di emicrania.
  • Caffè e tè. Se il mal di testa deriva da cattiva digestione, le sostanze contenute in tè o caffè, ovveroteobromina e teofillina, possono venire in aiuto, basta non abusarne, per evitare l’effetto opposto. La caffeina sembra tenere a freno il dolore perché induce la costrizione dei vasi sanguigni cerebrali dilatati, ma quando i suoi livelli tendono a diminuire, i vasi si dilatano di nuovo, provocando un attacco di mal di testa più tremendo del precedente. Gli esperti suggeriscono per questo di non abusare di caffè, ma nemmeno di interrompere improvvisamente il rito della tazzina in quanto la brusca sospensione potrebbe indurre un imponente mal di testa.
  • Una zolletta di zucchero come rimedio. Le piante cefaliche sono piante calmanti che guariscono emicranie e mal di testa di origine nervosa; tra queste vi sono la lavanda, i fiori d’arancio, il serpillo, il tiglio, il timo, la pulsatilla, il limone e la valeriana. Per esempio, un rimedio veloce ed efficace può essere quello di mescolare insieme 10 grammi di essenza di menta e 10 grammi di tintura di radice di valeriana, prelevare 20 gocce circa e metterle su una zolletta di zucchero da sciogliere in bocca.
  • La dulcamara, il rosmarino e l’iperico, efficace persino contro il mal di testa da sbornia. La melissa e il tiglio sono efficaci nel combattere il mal di testa da stress. Così come le tisane a base di foglie di fragola o di lavanda.
  • Alimenti come zenzero e crusca di frumento, alimenti ricchi di grassi omega-3, verdure a foglia verde, germe di grano. La dieta ideale per chi soffre di mal di testa, prevedrebbe la suddivisione in piccoli pasti leggeri, che assicurano un buon apporto di calcio e magnesio, e l’assunzione di molta acqua.

Insonnia: 10 piante che ci aiutano a far dormire meglio

Il passaggio da una stagione all’altra rappresenta un periodo piuttosto critico per tutti coloro che soffrono di insonnia o che faticano ad ottenere un riposo soddisfacente durante le ore notturne. Fortunatamente dalla natura provengono numerosi aiuti in proposito, con particolare riferimento ad alcune piante utilizzate tradizionalmente dalla medicina naturale per conciliare il sonno e favorire un buon riposo. Ve ne consigliamo 10.

Esse possono essere raccolte e lasciate essiccare oppure acquistate in erboristeria, chiedendo allo stesso tempo indicazioni per lapreparazione dei decotti o degli infusi più adatti alla propria situazione.

1) Tiglio

Un infuso a base di tiglio, facilmente reperibile in erboristeria, rappresenta uno dei rimedi naturali ideali per conciliare il sonno. L’infuso di tiglio possiede infatti straordinarie proprietà calmanti e rilassanti, che contribuiscono a favorire un buon riposo e a distendere le tensioni. L’infuso di tiglio viene utilizzato tradizionalmente anche per la cura di raffreddore, febbre e influenza. Possiede inoltre un’azione antisettica ed antinfiammatoria, oltre a costituire un valido aiuto naturale per combattere l’insonnia.

2) Cipolla

cipolla-insonnia

La cipolla, considerata non soltanto come un ortaggio, ma come un vero e proprio medicinale naturale universalmente riconosciuto, possiede inaspettate proprietà che favoriscono un sonno migliore. Con la cipolla è infatti possibile realizzare un rimedio della nonna contro l’insonnia, che consiste nel posizionare mezza cipolla in un barattolo la cui apertura deve essere tenuta coperta con un telo o un fazzoletto. A questo punto ogni sera bisognerebbe provare ad inalare più volte l’aroma della cipolla prima di andare a dormire, per accelerare il sopraggiungere del momento di addormentarsi.

3) Camomilla

camomilla

La camomilla è probabilmente il rimedio naturale più conosciuto ed utilizzato per favorire il sonno e il rilassamento. Un infuso di camomilla bevuto prima di andare a dormire rilassa il corpo e la mente e aiuta a riposare meglio. Nell’antico Egitto la camomilla veniva considerata come unapianta sacra da offrire alle divinità, per ottenere il loro favore. La camomilla viene inoltre utilizzata per dare sollievo agli occhi arrossati e come tonico addolcente per la pelle del viso, sotto forma di semplice infuso.

4) Lampone

Il lampone è considerato uno degli alimenti in grado di favorire il buon riposo. Le stesse proprietà vengono attribuite all’infuso di foglie di lampone, che viene consigliato anche come rimedio naturale per favorire il travaglio. La medicina naturale ne esalta le proprietà astringenti e calmanti. L’estratto di lampone è considerato adatto nel caso si desideri regolarizzare la pressione sanguigna eccessivamente elevata.

5) Valeriana

La valeriana è ritenuta come un vero e proprio tranquillante naturale. E’ stata utilizzata comesonnifero tradizionalmente per più di 1000 anni, in assenza dei rimedi che la chimica odierna ci offre, spesso non privi di effetti collaterali. Le proprietà curative della valeriana sono racchiuse in modo particolare nella sua radice, che viene raccolta durante l’autunno e lasciata essiccare all’aria. La valeriana viene venduta in erboristeria sotto forma di radice essiccata per la preparazione di infusi o di estratto da utilizzare contro l’insonnia.

6) Enula campana

L’enula campana è una pianta erbacea perenne, dai fiori gialli, conosciuta fin dai tempi degli antichi romani sia come pianta medicinale che come erba aromatica da utilizzare in cucina. L’enula campana contiene naturalmente sali minerali e vitamina C. Presenta proprietà antibiotiche e antisettiche. Migliora la circolazione del sangue e contribuisce a contrastare la caduta dei capelli. E’ nota per la sua capacità di eliminare gli stati di irritabilità, inducendo tranquillità e favorendo il buon riposo. L’enula campana viene utilizzata in proposito per la preparazione di infusi e decotti. E’ possibile chiedere consigli sul suo impiego al proprio erborista di fiducia.

7) Lavanda

Il semplice profumo dei fiori di lavanda induce un senso di tranquillità e favorisce un buon sonno. Esistono in commercio acque alla lavanda naturali, prive di additivi industriali, da spruzzare nella camera da letto o sul cuscino prima di andare a dormire. E’ inoltre possibile lasciare cadere poche gocce di olio essenziale di lavanda su di un fazzoletto di stoffa da tenere sul comodino, in modo che il profumo che esso sprigionerà possa aiutarvi a dormire meglio. I fiori di lavanda possono essere raccolti e lasciati essiccare oppure acquistati in erboristeria per preparare infusi da assumere per favorire un buon sonno.

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8) Salvia

Dai fiori e dalle foglie di salvia, sia fresche che essiccate, è possibile preparare un decotto adatto a favorire il sonno e a combattere l’insonnia. Si tratta di un rimedio utilizzato tradizionalmente nella medicina naturale. Le foglie vengono raccolte solitamente nei mesi di maggio e di giugno, prima che avvenga la fioritura della pianta. La tarda primavera è infatti considerata come il periodo migliore per la loro raccolta. Il decotto e l’infuso di salvia fortificano l’organismo e favoriscono la digestione, oltre che il buon riposo.

9) Iperico

L‘iperico, anche noto con il nome di Erba di San Giovanni, viene utilizzato per realizzare infusi dal potere calmante e rilassante, per combattere l’insonnia e in caso di depressione. Il suo utilizzo prolungato dovrebbe essere effettuato sotto il controllo di un medico o di un erborista. Le suepotenzialità calmanti raddoppiano se esso viene associato all’assunzione di valeriana. L’iperico è considerato come un antivirale e un antidepressivo naturale molto efficace, soprattutto per quanto concerne le forme ansiose.

10) Calamo aromatico

Il calamo aromatico è una pianta erbacea originaria dell’Asia ed in seguito diffusasi in Europa. Le sue foglie, dal profumo di limone, nel Medioevo venivano cosparse sui pavimenti per profumare gli ambienti sprigionando il loro aroma quando venivano calpestate. Il calamo aromatico viene utilizzato in erboristeria per la preparazione di infusi dal potere rilassante e in grado di favorire il sonno. Ad esso vengono inoltre attribuite proprietà stimolanti benefiche per l’apparato gastro-intestinale.

Dadolata di pollo e patate con erbe aromatiche

Questa ricetta estremamente facile e leggera è pronta in poco più di mezzora. Le erbe aromatiche arricchiscono di sapore gli ingredienti semplici che costituiscono questo piatto che può essere accompagnato anche solo da una semplice insalata.

Dadolata di pollo e patate con erbe aromaticheIngredienti (per 4 persone):
400 g. di petto di pollo
600 g. di patate
un mazzetto di erbe aromatiche fresche (es.rosmarino, salvia, timo, alloro)
sale, pepe
olio extravergine d’oliva

Preparazione:
Sbucciate le patate e tagliatele a dadini piccoli.

Tagliate le patate a dadini

Versatele per cinque minuti in una pentola con abbondante acqua bollente e salata. Scolatele e fatele intiepidire in una terrina.
Tagliate a cubetti il petto di pollo eliminando eventuali parti grasse.

Tagliate a cubetti i l petto di pollo

Cospargete una padella con del sale fino e cuocetevi il pollo per circa dieci minuti a fiamma alta mescolando spesso con un cucchiaio di legno, poi mettetelo in un piatto.

Nella stessa padella fate scaldare un cucchiaio d’olio d’oliva, aggiungete le patate e cuocetele per circa dieci minuti senza mescolare, poi giratele delicatamente e proseguite la cottura per altri cinque minuti.
Nel frattempo tritate finemente le erbe aromatiche.
Unite il pollo alle patate, cospargete con il trito aromatico, riscaldate per qualche minuto e servite.

13 consigli alle mamme per tornare in forma

Hai partorito da poco e ti guardi allo specchio: avresti voglia di ritornare presto nei tuoi jeans, ma il bebè di energie te ne richiede parecchie, specie se allatti, e non è certo questo il momento di seguire un regime dimagrante. Il ‘segreto’ per sentirsi bene ed in forma, senza pesare troppo sulla bilancia, c’è: scegliere una dieta bilanciata, che associ nel modo ottimale i vari alimenti e che non ti faccia mancare i nutrienti indispensabili in questo periodo.

Ecco i consigli di base da seguire per tornare in forma:

1) Alimentazione varia e colorata e un giorno ‘di astinenza’ ogni due settimane

2) Abbasso la stanchezza!

Soprattutto nei primi giorni dopo il parto e soprattutto se si allatta il bebè, è facile essere sopraffatte dalla stanchezza. Il primo rimedio? Alimentarsi in modo completo e rinunciare a diete drastiche, che priverebbero l’organismo materno delle energie di cui in questo periodo ha tanto bisogno, sia per accudire il bebè che per produrre latte.

“Non si dimentichi che tante forme depressive possono insorgere proprio per la stanchezza e la sensazione di non riuscire a rispondere alle necessità del bebè: non è proprio il caso di farsi mancare il prezioso ‘carburante’ proveniente dall’alimentazione!” evidenzia Piuri.

3) Fai un colazione abbondante

Il primo ‘rifornimento’ bisogna farlo appena sveglie. Una colazione completa serve per stimolare il metabolismo e mantenerlo alto per le ore successive, prevenendo cali d’umore e fornendoci le giuste scorte di energia che ci consentiranno di affrontare con più grinta le faticose ore che ci attendono.

“Il nostro organismo non è diverso dall’organismo dei nostri avi primitivi, per i quali il problema principale era quello di morire di fame” sottolinea Piuri. “Svegliarsi la mattina senza avere la possibilità di mettere qualcosa sotto i denti attiva la parte più antica del nostro cervello generando, anche se inconsciamente, una profonda angoscia per paura di una carestia. Cominciare la giornata con una prima colazione davvero abbondante è invece il modo migliore per iniziare con il piede giusto”.

4) Carboidrati e proteine: sempre insieme

Sia a colazione che nei pasti successivi è fondamentale abbinare sempre carboidrati e proteine, che insieme garantiscono il corretto equilibrio glicemico (evitando ‘impennate’ degli zuccheri nel sangue), sostengono il tono muscolare e preservano l’elasticità dei tessuti, contrastando smagliature e rilassamento cutaneo.

5) Fai scorte di calcio e magnesio

Il latte materno è ricco di calcio e magnesio, quindi per produrlo la mamma attinge alle proprie riserve, che non devono mai andare in rosso. Dove trovarli? In acque minerali, formaggi, semi oleosi come i semi di sesamo, uova e cioccolato fondente. Il calcio e il magnesio sono indispensabili per mantenere ossa e denti sani e il loro bilanciamento è di grande importanza nel regolare la conduzione degli stimoli nervosi e nel modulare la risposta infiammatoria.

6) Omega 3 e omega 6: essenziali, in tutti i sensi

Sono gli acidi grassi polinsaturi, grassi ‘buoni’ che l’organismo non riesce a produrre da sé e proprio per questo sono denominati anche acidi grassi essenziali. Contribuiscono alla produzione del latte (che contiene una buona percentuale di acidi grassi polinsaturi), inoltre mantengono sane le membrane cellulari e sono quindi di grande importanza nel guidare la fisiologica crescita del bambino.

7) Zucchero? Meglio evitarlo

Quando si parla di alimenti energetici si pensa subito allo zucchero raffinato. “Che invece andrebbe limitato il più possibile, soprattutto a stomaco vuoto, perché aumenta notevolmente la glicemia e può provocare di riflesso una ipoglicemia reattiva che fa sentire stanche e depresse” consiglia Gabriele Piuri. “Se vogliamo concederci un peccato di gola, si può consumare un dolce a stomaco pieno, meglio se preparato con cereali integrali (come ad esempio una torta fatta in casa con farina integrale) che tiene a bada i picchi glicemici”.

8) Pratica attività fisica

Appena puoi, riprendi l’attività fisica, senza esagerare ma con costanza: va benissimo anche una semplice camminata quotidiana di mezz’ora-un’ora con la carrozzina, cercando, giorno dopo giorno, di aumentare gradualmente l’andatura. Muoversi consente di riassestare l’equilibrio del sistema osteo-articolare, specialmente a livello di schiena-bacino, che durante la gravidanza hanno sopportato i maggiori carichi. In più, l’attività fisica aumenta la tonicità muscolare, convertendo la massa grassa in massa magra ed aiutando il fisico a tornare in forma. Una regolare attività fisica è anche il modo migliore per prevenire la depressione post-partum, poiché libera endorfine, i neurotrasmettitori del benessere che aiutano a reagire al meglio a tutti i cambiamenti che l’arrivo di un bambino comporta.

9) Consigli specifici per la mamma che allatta

“Se i consigli finora dati sono validi per tutte le neomamme, le donne che allattano al seno il proprio bambino devono tener presente che durante l’allattamento, lo stato nutrizionale e la dieta della mamma posso influenzare la qualità e la quantità di latte prodotto: una restrizione calorica, anche se moderata, ne riduce il volume e in parte anche la composizione relativa dei nutrienti” specifica Valentina Chiozzi. “Inoltre il fabbisogno energetico e di nutrienti della donna che allatta è maggiore rispetto alla gravidanza ed è legato alla necessità sia di produrre il latte, sia di rifornire le scorte materne”.

10) Hai bisogno di 500 kcal in più

Di quanto deve aumentare l’apporto calorico? “Il National Research Council raccomanda un aumento di circa 500 kcal al giorno rispetto al fabbisogno energetico in gravidanza e un aumento della quota proteica di circa 17-20 gr al giorno (pari a circa 2 uova, una fettina da 100 gr di pollo o 100 gr di robiola)” rispende la Chiozzi. “Da aumentare anche le dosi giornaliere di calcio e vitamina D – 400 mg di calcio e 10 mg di vitamina D al giorno – per prevenire la demineralizzazione ossea materna”. Dove trovare la vitamina D? “Per sintetizzarla è sufficiente esporre viso e mani alla luce (anche semplicemente passeggiando con il passeggino nelle ore più calde della giornata)” risponde la Chiozzi. “Ci sono poi dei cibi naturalmente ricchi di vitamina D, come latte e yogurt soprattutto se interi, formaggi, uova, pesci grassi come salmone e sardine”.

11) Bevi di più

Durante l’allattamento l’assunzione di acqua dovrebbe superare abbondantemente i 2 litri: “non per far aumentare la quantità di latte prodotta, ma per mantenere il bilancio idrico della mamma e garantire una buona fluidità del latte” osserva la Chiozzi. Le acque migliori? Quelle a basso contenuto di sodio e con una concentrazione di nitrati inferiore ai 10 mg/l.

12) Cibi da evitare? Quando si allatta non ci sono cibi vietati a priori, tuttavia è bene fare attenzione a:

– cibi potenzialmente allergizzanti, ricchi di istamina o istamino-liberatori, come arachidi, crostacei, molluschi, cioccolata, fragole, selvaggina, dadi da brodo, alimenti conservati, formaggi molto fermentati.

“Questo non significa eliminarli completamente dalla dieta, ma consumarne una tipologia per volta ed una porzione per volta, in modo da verificare l’eventuale reattività di mamma e bambino” sottolinea Valentina Chiozzi;

– cibi piccanti, come peperoncino, pepe, noce moscata, curry, che possono dare al latte un aroma non gradito al bambino; ancora una volta basta provarne piccole quantità;

– alimenti che possono conferire al latte sapori sgradevoli, come cipolle, aglio, asparagi, cavoli, carciofi, funghi, ai quali comunque il bambino tende ad abituarsi con facilità. Anche in tal caso basta iniziare con quantità ridotte: non si dimentichi che il latte umano trasmette sostanze antigeniche al lattante e quindi è importante per farlo entrare in contatto con cibi e sapori diversi.

13) Caffè e alcolici

Durante l’allattamento sarebbe bene non consumare più di 1-2 tazzine di caffè al giorno, senza aggiunta di zucchero o dolcificanti e preferibilmente nella prima metà della giornata, per evitare interferenze con il sonno notturno; da evitare totalmente i super alcolici, mentre per vino e birra il limite da non superare è rispettivamente di 1 bicchiere o 1 lattina da 33cc (se proprio non se ne può fare a meno!).

Frittata con pancetta e asparagi

INGREDIENTI

INFORMAZIONI

  • 2 persone
  • 400 Kcal a porzione
  • difficoltà facile
  • pronta in 30 minuti
  • ricetta light
  • si può preparare in anticipo
  • si può mangiare fuori

PREPARAZIONE

  • Togliere dalla pancetta il grasso in eccesso.
  • Lavare accuratamente gli asparagi sotto acqua corrente, rimuovere la parte bianca del gambo, raschiarli con un coltello non troppo affilato facendo molta attenzione a non toccare le punte, fragili e delicate.
  • Tagliare i primi 2-3 cm di punta ed affettare il gambo a tondini di mezzo centimetro di spessore.
  • Scaldare il brodo.
  • Mettere in una padella l’olio, l’aglio e farlo ben dorare su fiamma vivace.
  • Unire la pancetta e farla ben rosolare.
  • Togliere l’aglio, unire gli asparagi, una macinata di pepe e far cuocere per qualche minuto a fiamma vivace.
  • Unire un mestolo di brodo vegetale, coprire e cuocere a fiamma media per 10 minuti circa. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo unire altro brodo vegetale.
  • Nel frattempo rompere le uova in una terrina e sbatterle con una forchetta, miscelandole assieme al Parmigiano grattugiato, un pizzico di sale ed una macinata di pepe.
  • Quando gli asparagi si saranno cotti, versare l’uovo. Lasciar cuocere la frittata da un lato controllandola con una paletta, quindi girarla e cuocerla dal secondo lato. Sarà pronta quando avrà assunto un bel color dorato/bruno.

STAGIONE

Marzo, aprile, maggio, giugno.