Crostata alla frutta

PER LA FROLLA

Farina 250 g
Uova 2 tuorli
Vaniglia essenza la punta di un cucchiaino
Zucchero al velo 100 gr
Burro 125 g
PER LA CREMA PASTICCERA
Farina o maizena 50 gr
Vaniglia 1 baccello
Zucchero 150 g
Uova 6 tuorli
Latte 500 ml
PER LA RICOPERTURA
Banane 1
Fragole 100 g
Kiwi 1
Lamponi 5
Gelatina preparato in polvere mezza bustina (tipo Tortagel) 7 gr circa
Confettura di albicocche 2 cucchiai (circa 75 gr)
Acqua 100 ml
Mirtilli freschi 100 gr (facoltativo)
Arance 1

Preparazione

Per la crostata alla frutta iniziate a preparare la crema. Proseguite con la pasta frolla: seguendo le dosi indicate sopra procedete secondo le istruzioni che trovate nella scheda della pasta frolla . Trascorso il tempo del riposo, stendete la pasta su una spianatoia infarinata per ottenere un cerchio di diametro di 34 cm circa e dallo spessore di 6/7 mm circa. Foderate uno stampo da 28 cm con carta da forno; con l’aiuto del matterello sollevate la frolla già stesa,

posizionatela sulla teglia e premete per far aderire la pasta allo stampo . Livellate i bordi e modellateli con i rembi di una forchetta .

Bucherellate il fondo di modo che durante la cottura non si creino delle bolle e  procedete con la cottura in bianco), ovvero coprite la pasta con carta da forno e distribuite sulla superficie dei legumi secchi. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti (la pasta deve cuocersi senza colorarsi eccessivamente). Sfornate la base di frolla e una volta raffreddata, con l’aiuto di una siringa per dolci (o una sac-à-poche), riempite il fondo della crostata con la crema pasticcera.

Tagliate la frutta a fette sottili e disponetela a cerchi concentrici sulla crostata, alternando la frutta che preferite. Potete iniziare con un primo giro di fragole, proseguire con metà arancia tagliata a fette, i kiwi, le banane e

infine disporre al centro i lamponi interi. Preparate la gelatina mettendo due cucchiai di confettura di albicocche in un pentolino insieme al succo della mezza arancia restante.

Aggiungete mezza bustina (7 gr circa) di gelatina in polvere  e l’acqua : mescolate e portate a bollore. Abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per due minuti. Con un pennello da cucina, spennellate la superficie della vostra crostata con la gelatina, lasciate raffreddare e fate riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

Gambe gonfie: rimedi naturali con i frutti rossi

Le gambe gonfie rappresentano un fastidio che spesso si rivela piuttosto doloroso oltre che antiestetico. Più che in altri casi i rimedi naturali possono aiutare non soltanto a ridurre il gonfiore e la conseguente sintomatologia dolorosa, ma anche a mantenere un generale stato di salute degli arti inferiori.

Le cause del fenomeno conosciuto come gambe gonfie sono molteplici e vanno dalla ritenzione idrica fino alla scarsa attività fisica. A queste si aggiungono una cattiva alimentazione, problemi alla circolazione sanguigna, cattiva postura (specialmente se abbinata a lavori sedentari) oltre al fattore ereditario.

Ad essere colpite da questo fastidio sono in prevalenza le donne, il che riporta ad altri due possibili fattori scatenanti, ovvero la sindrome premestruale e la menopausa. Quando si parla di gambe gonfie il caldo gioca poi un ruolo importante nello scatenarne o aggravarne la sintomatologia. Importante per questo seguire costantemente un regime dietetico sano e prestare attenzione specialmente a quei rimedi naturali a lungo termine.

Alimenti che aiutano la salute delle vene e della circolazione sanguigna

Pianta di mirtilli

I frutti di bosco sono tra i rimedi naturali più consigliati per il trattamento delle gambe gonfie. Grazie alla loro azione more, ribes, lamponi e mirtilli in particolare forniscono ottimi risultati per quanto riguarda la salute delle vene e la circolazione sanguigna. Semplice da preparare è l’infuso ricavato dalle foglie di mirtillo, naturalmente ricco di flavonoidi: ne bastano 20 grammi lasciati in infusione per 15 minuti per avere il vostro rimedio pronto.

Un altro infuso che può aiutare a contrastare il gonfiore è quello di foglie dinocciolo. Disponibile in soluzione già pronta in erboristeria, questo rimedio può anche essere realizzato interamente tra le mura domestiche. Basterà avere a disposizione alcune foglie da essiccare e successivamente sminuzzare. Che abbiate scelto la soluzione fai da te o quella pronta dovrete metterne un cucchiaio in acqua bollente, coprire e lasciare in infusione per 10 minuti. Una volta trascorso il tempo basterà filtrare bene e consumare mattina e sera.

Cotta (preferibilmente non bollita, ma appena scottata) o cruda in questo caso è indifferente allo scopo, anche se a qualcuno potrebbe non essere tale a livello di gusto. La cipolla è un ottimo diuretico e aiuta a combattere la ritenzione idrica, spesso causa del gonfiore alle gambe, così come utile si è dimostrata anche per la cura dell’acne.

Il cavolo verde è poi una buona soluzione se preferite non ricorrere a tisane o cibi poco graditi. Sarà impiegato sotto forma di impacco, da applicare per circa 45 minuti direttamente sulle parti interessate. Occorrerà metterne 4 foglie ben lavate a macerare, 5 se di piccole dimensioni, in acqua borica per almeno un’ora. A quel punto le foglie andranno applicate e coperte da un sottile strato di garza e bendate in maniera leggera.

Massaggiare le gambe è infine uno dei rimedi più gradevoli e validi tra quelli conosciuti. A disposizione una serie di erbe e piante molto varia, disponibili sotto forma di creme, gel o anche di oli essenziali. Rientrano in quest’ultima categoria ad esempio il ginepro, il rosmarino e il limone, combinabili insieme per ottenere una soluzione efficace e ristorante.

Il massaggio andrà effettuato a partire dalle caviglie verso l’alto, con movimenti lenti e circolari. Una tecnica che potrà ovviamente anche essere utilizzata in caso agli oli si preferiscano creme e gel a base di ippocastano, vite rossa, semi d’uva, centella asiatica, gingko, pungitopo o rusco.

Alimentazione e consigli pratici

Il ruolo assunto dall’alimentazione nel controllo e nella prevenzione delle gambe gonfie è di assoluto primo piano. Un regime alimentare con pochi grassi e bilanciato per ridurre gli eccessi di ritenzione idrica è consigliato non soltanto nell’eventualità che il problema si presenti, ma anche per ridurre al minimo le possibilità che ciò accada.

Frutta e verdura sono da inserire stabilmente nella propria dieta, insieme con i cereali, i legumi secchi e in generale gli alimenti ricchi di fibre. I più consigliati sono mirtilli, fragole, ananas, orzo e avena. Preferire il pesce alla carne (eventualmente scegliere pollo o altre carni magre), in particolare pesce azzurro come anche i crostacei.

Evitare il cosiddetto cibo spazzatura e in generale gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri o grassi. Fumare il meno possibile (sempre meglio a ogni modo smettere) e bere molta acqua. A questi consigli si aggiungono alcuni consigli pratici riguardanti l’attività fisica e alcuni comportamenti da evitare accuratamente.

Importante tenere il peso sotto controllo oltre a praticare abitualmente sport e attività fisica come il nuoto, il jogging, esercizi aerobici o anche delle rilassanti passeggiate. Un massaggio sarà poi come detto una pratica sempre utile per rilassare le gambe e ridurne il gonfiore, specialmente se abbinato a creme e lozioni contenenti alcuni dei rimedi naturali consigliati.

Nella vita di tutti i giorni si raccomanda di evitare alcuni comportamenti comuni che potrebbero favorire l’insorgenza del problema. Attenzione all’abbigliamento, evitando pantaloni e jeans troppo stretti lungo le gambe o calzature con tacchi alti come anche quelle con la suola totalmente piatta. Evitare inoltre di fermarvi troppo a lungo nella stessa posizione (specialmente se seduti alla vostra postazione di lavoro) e alzarvi di tanto in tanto per fare qualche passo lontano dalla scrivania.

Compatibilmente con le esigenze di riscaldamento andrà comunque evitata un’eccessiva vicinanza con stufe e termosifoni per via del ruolo giocato dal calore nel favorire il gonfiore. Utili al contrario sono pediluvi e docce, alternando il getto sulle gambe tra freddo e tiepido. Infine sarà d’aiuto stendere gli arti, specialmente la sera, avendo cura di appoggiarli su un cuscino per tenerli leggermente rialzati.

Detox: 10 consigli per depurare l’ organismo

Nei giorni da trascorrere lontani dalla routine potreste seguire alcuni consigli utili per purificare l’organismo, grazie a un vero e proprio percorso detox. Ecco alcuni suggerimenti per depurarsi e liberarsi dalle tossine:

1) Acqua

L’esperta suggerisce di bere almeno da 8 a 10 bicchieri d’acqua al giorno per prevenire la disidratazione. Bere acqua è importante soprattutto per chi pratica attività fisica con regolarità, eliminando le tossine attraverso il sudore. L’acqua è necessaria all’organismo per liberarsi dalle tossine attraverso i reni. E’ possibile bere acqua e limone al mattino per favorire il processo di depurazione.

2) Frutta

La frutta aiuta l’intestino e il sistema linfatico a funzionare in modo corretto. Quando il sistema linfatico lavora a rilento, può portare a un accumulo di peso e di liquidi in cui le tossine rimangono intrappolate. La frutta è uno degli alimenti che favorisce maggiormente la depurazione dell’organismo. Per evitare gonfiori, nel caso in cui se ne soffra, è bene consumarla a stomaco vuoto.

3) Ortaggi a foglia verde

Gli ortaggi a foglia verde sono della alleate potenti nell’eliminazione delle tossine. Iniziare il pasto con un’insalata permette di fornire all’organismo gli enzimi necessari alla digestione dei piati successivi. Le verdure a foglia, come la lattuga, la cicoria, la rucola o gli spinaci, contengono sali minerali e vitamine ricchi di proprietà curative.

4) Mandorle

Attenzione ai livelli di zuccheri nel sangue. Depurare l’organismo sarà più difficoltoso se si proseguirà nel concedersi degli snack fuori pasto poco salutari. Lo spezzafame ideale per stabilizzare i livelli di zuccheri nel sangue è costituito dalle mandorle, non tostate e non salate, che apportano fibre, proteine, calcio e magnesio.

5) Dolcificanti

Durante il periodo di detox, evitate di assumere dolci, dolcificanti artificiali o alimenti dolcificati con essi. Gli zuccheri raffinati e i dolcificanti artificiali deprimono l’attività del sistema immunitario fino a 6 ore. I dolcificanti vengono filtrati dal fegato, l’organo principale che si occupa dell’eliminazione delle tossine. Evitando zuccheri e dolcificanti, il lavoro del fegato sarà più leggero e efficiente.

6) Attività fisica

All’interno del proprio programma detox è necessario inserire almeno 20 minuti di attività fisica intensa al giorno. L’attività fisica migliora il funzionamento del sistema linfatico, fondamentale per l’eliminazione delle tossine dai tessuti dell’organismo. Il sistema linfatico viene stimolato dall’esercizio fisico e dalla respirazione profonda.

7) Grassi idrogenati

L’esperta suggerisce di evitare grassi idrogenati, grassi trans e margarina. Si tratta di alimenti considerati tossici e innaturali, che richiedono un ingente dispendio di energia da parte dell’organismo per essere digeriti e possono dunque condurre a rallentare il processo di eliminazione delle tossine.

8) Coloranti e conservanti

Durante il periodo di depurazione dell’organismo, è bene evitare gli alimenti che contengono coloranti sintetici, conservanti e altri additivi. Il fegato spreca infatti gran parte della propria energia per metabolizzare le sostanze artificiali. Eliminandoli, potrà ricaricarsi di energia e lavorare meglio.

9) Verdure

L’esperta suggerisce di consumare verdure crude, cotte al vapore o saltate brevemente. Le verdure crude forniscono all’organismo il loro massimo contenuto di vitamine e di sali minerali. Non essendo sottoposte a cottura, infatti, le sostanze benefiche presenti nelle verdure crude non vengono alterate dal calore e giungono intatte nel nostro corpo, favorendo una migliore energia.

10) Proteine animali

Per disintossicarsi al meglio, come suggerisce l’esperta, sarebbe necessario limitare il consumo di alimenti contenenti proteine animali, poiché questi cibi appesantiscono il lavoro dell’apparato digerente. In generale, un’alimentazione leggera, basata su cibi freschi e naturali, favorisce l’eliminazione delle tossine accumulate dall’organismo ed è parte di uno stile di vita più salutare.

Menu’ di Pasqua light: dall’ antipasto al dolce!

Oltre ad alcuni accorgimenti per limitare i danni e/o non ingrassare a Pasqua ecco alcune idee e ricette, per un menù pasquale gustoso ma light , dall’antipasto al dolce, dal pesce alla carne, con anche qualche possibilità di scelta in base ai propri gusti personali o dei commensali:

Antipasti

Tortino di verdure, per 4 persone: 450 gr di melanzane lunghe; 250 gr di zucchine; 300 gr di peperoni; 4 cucchiai di olio extravergine; 1 cipolla; 1 spicchio d’aglio; 650 gr di pomodori; 1 mazzetto di basilico; 1 rametto di timo; 1 pizzico di origano; 2-3 cucchiai di pangrattato; 100 gr di mozzarella; 2 cucchiai di grana grattugiato; sale, pepe

Tagliate le melanzane per il lungo (fette di ½ cm) e disponetele in un colapasta: salate, lasciate riposare 1 ora e poi lavatele, scolatele e asciugatele. Grigliate/fate arrostire i peperoni sulla fiamma e poi fateli intiepidire in un sacchetto di carta: riuscirete così poi, a levare facilmente la pelle, i semi e a tagliarli a striscioline. Affettate sottili  le zucchine per il lungo; tritate la cipolla e l’aglio; sbollentate i pomodori e togliete loro la buccia e i semi, e tritateli poi; tritate anche il basilico ed il timo; ed infine tagliate a listarelle la mozzarella.

In un tegame, scaldate 2 cucchiai di olio e fate appassire la cipolla e l’aglio (non devono colorirsi); unite i pomodori e fate cuocere per 20-25 minuti: la salsa si addensa. Togliete dal fuoco e aggiungete il basilico, il timo, l’origano e un pizzico di sale e pepe.

Disponete le melanzane su una placca (1 strato unico, non devono sormontarsi) e spennellatele con 1 cucchiaio d’olio: cuocete in forno a 180 °C per 7-8 minuti. Con il restante olio spennellate una tortiera, spolverizzatela con il pangrattato e ponete dunque 1 strato di melanzane. Coprite con un po’ di salsa di pomodoro, di mozzarella e di grana; e continuate ad alternare gli strati di melanzane, zucchine e peperoni con salsa di pomodoro, mozzarella e grana. Al termine, decorate con il pangrattato e il grana.

Mettete quindi il tortino in forno a 180 °C per 30-35 minuti e, prima di sformarlo e servire, lasciate riposare per 5 minuti; tagliate a fette e portatelo in tavola ancora caldo.

Carpaccio di zucchine, per 4 persone: 300 gr di zucchine; 5 foglie di basilico; 1 mazzetto di prezzemolo;
80 gr di parmigiano a scaglie; succo di 1/2 limone; 2 cucchiai di aceto balsamico; 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva; sale e pepe

Tagliate le zucchine a fettine, più sottili possibile. Ponetele su un vassoio e cospargetele di parmigiano (meglio a scaglie, l’effetto estetico è migliore). A parte, mescolate il succo di limone, l’aceto, il pepe ed il sale e versate l’emulsione ottenuta sopra il carpaccio. Per concludere, lavate bene il prezzemolo ed il basilico, tritateli finemente e spolverizzate dunque il carpaccio, pronto da servire.

Primi

Lasagne al pesto con melanzane, per una teglie media (circa 8 persone): 500 gr. lasagne, 1 lt. di besciamella, 5 cucchiai di pesto, 3 melanzane grandi, 1 mozzarella, 100 gr. di parmigiano grattugiato, passata di pomodoro

Lessate le lasagne per qualche minuto (acqua abbondante) e fatele asciugare in un canovaccio (separatamente, altrimenti si incollano fra loro). Grigliate nel frattempo le melanzane.

Prendete la teglia e stendete uno strato di besciamella (invece del burro, usate il grana/parmigiano grattugiato nella stessa quantità: vedrete che la besciamella sarà sempre gustosa ma più leggera e meno grassa. Anche per quanto riguarda il sale, mettetene pochissimo e usate più noce moscata). Fate il primo strato di lasagne, poi un velo di pesto, uno di salsa di pomodoro e poi le melanzane. Ricoprite con la mozzarella a dadini ed il formaggio grattugiato. Continuate in quest’ordine fino alla fine degli ingredienti, terminando con il velo di pesto, salsa e besciamella. Mettete quindi in forno, già caldo a 180 C°, per 25/30 minuti.

Risotto ai gamberi e radicchio, per 4 persone: 250 gr di riso; 200 gr di gamberi puliti; 20 gr di scalogno; 100 gr di radicchio di Treviso; 2 cucchiai di olio di oliva extra vergine; brodo vegetale; pepe nero e sale

Fate il brodo vegetale con le verdure fresche e aggiungetevi le teste dei gamberi durante la sua cottura (sarebbe ideale 1 ora e mezza). Tostate il riso in una casseruola, con poco olio e con metà dello scalogno tritato e aggiungete poi il brodo. A parte, in una padella fate appassire il radicchio (precedentemente lavato e tagliato a listarelle) con lo scalogno rimasto e poco sale. Cucinate a vapore i gamberi per 5 minuti e aggiungeteli poi, insieme al radicchio e ad 1 cucchiaio di olio, al riso a ¾ della sua cottura. A 15/20 minuti di cottura (secondo i gusti), togliete dal fuoco ed impiattate il risotto.

Secondi

Branzino ai carciofi e olive, per 4 persone: 4 branzini, 8 cuor di carciofo, 4 cucchiai di olive taggiasche, 2 cucchiaini di olio, rosmarino, alloro, vino bianco, sale e pepe

Lavate e asciugate i branzini interi, in modo molto delicato, dopo averlo desquamato e aver eliminato le interiora. Salatelo e pepatelo dunque. A parte, pulite e tagliate a listarelle i carciofi e sbollentateli in acqua con rosmarino, alloro e i 4 cucchiai di olive taggiasche: così si aromatizzano. Scolateli poi e metteteli nella cavità addominale dei branzini. Ungete un foglio di alluminio con poco olio e posatevi il pesce al centro: irroratelo con un po’ di vino e fate un cartoccio ben chiuso, con anche i bordi arrotolati. Posatelo in una pirofila e ponete il tutto in forno, preriscaldato a 200°C per 25 minuti circa. Togliete quindi dal forno e servite in tavolo i branzini srotolati dalla carta alluminio.

Costolette di agnello alla piastra, per 4 persone: 8 costolette di agnello, 2 spicchi d’aglio, 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva, rosmarino, sale e pepe

Togliete le costolette dal frigorifero almeno mezz’ora prima della cottura e con carta da cucina, asciugatele bene. Unite in una ciotola l’olio, l’aglio ed il rosmarino e intingetevi poi, leggermente, le costolette. Scaldate la piastra, metteteci un filo d’olio nel mentre, e asciugatelo poi con la carta da cucina. Quando la piastra comincia a fumare, mettete le costolette: è il momento giusto. Con fiamma vivace, lasciate cuocere per 2 minuti senza toccarle: se compare dell’acqua, significa che la temperatura è troppo bassa; se compare del fumo, è troppo alta. Dopo i 2 minuti, alzate un angolo della costoletta e, se è ben dorata con le striature brune, procedete con solo 1 altro minuto. Girate poi la costoletta senza pungere la carne (fuoriescono i suoi succhi e diviene dura la carne) e cuocete come prima. Togliete quindi dal fuoco e mettete le costolette in un piatto ricoperte da carta stagnola: questo riposo consente ai succhi della carne di ridistribuirsi e di renderla morbida. Procedete dunque con la salatura e la pepatura a piacimento e servite in tavola.

CON CONTORNO (oltre alla normale insalata mista, che non deve mancare mai)

Insalata di carciofi e uova sode, per 4 persone: 4 uova, 8 carciofi, 200 gr di rucola, 3 cucchiai di olio, erba cipollina, 1 limone, sale e pepe

Eliminate i gambi dei carciofi e puliteli bene, dalle spine e dalle foglie esterne. Tagliateli in 6 spicchi ognuno e togliete il fieno che c’è all’interno. Mettetei in una ciotola con acqua e limone, affinché non anneriscano. Mettete nel frattempo le uova in una pentola, coperte da acqua fredda, e cuocetele per 7 minuti (dal momento in cui l’acqua bolle): fatele poi raffreddare sotto l’acqua corrente in una ciotola. Quando sono tiepide, sgusciatele e tagliatele a spicchi. Cuocete anche i carciofi in acqua bollente per 6-7 minuti: ricordatevi di salare l’acqua! Scolateli e suddividete nei piatti i carciofi e le uova. Lavate ed asciugate la rucola, tagliatela a pezzetti e ponetela sopra i carciofi e le uova. Condite con olio, sale, pepe e erba cipollina tagliuzzata a piacere.

Dolce

Se il sorbetto al limone, la colomba ed il cioccolato non vi “bastano”… ecco un’alternativa light per l’ultima portata.

Torta alle fragole: 180 gr di farina, 100 gr di zucchero, 150 gr di fragole, 400 gr di yogurt bianco cremoso, 1 limone, 3 uova, 1 bustina di lievito per dolci, burro, sale

Lavate e tagliate le fragole e dividetele in 2 ciotole. Grattugiate la scorza del limone e mettetela a parte. Versate lo zucchero in una ciotola con le uova e mescolatela delicatamente con un cucchiaio di legno. Unite poi, poco alla volta, la farina, il lievito e il sale (un pizzico); unite la scorza di limone allo yogurt e poi versate il tutto nel composto uova-farina-zucchero-lievito-sale. Aggiungete quindi le fragole di una ciotola (se le tagliate ancora più piccole, è meglio). Mescolate bene fino ad ottenere un composto senza grumi ed omogeneo. Ricoprite la teglia da forno con l’apposita carta forno (in modo da non doverla imburrare) e versatevi il composto: fate cuocere per 40 minuti a 180°C, senza mai aprire lo sportello del forno. Togliete poi la torta e fatela completamente raffreddare: solo allora, toglietela dallo stampo e ricopritela con dello yogurt bianco (è sufficiente uno strato sottile) e ancor sopra, con le altre fragole rimaste (precedentemente zuccherate). Utilizzate la vostra fantasia per disporre e guarnire esteticamente la torta con le fragole.

Rimedi naturali contro l’ acne

L’acne è un’infiammazione delle ghiandole e dei follicoli sebacei che può essere migliorata con accorgimenti intelligenti e del tutto naturali:

1) Primo rimedio: limone e bicarbonato

Per pulire i pori ostruiti da pus o punti neri mescolate questi due ingredienti: bicarbonato di sodio e succo di limone in una tazza con dell’acqua tiepida. Unite un cucchiaino di bicarbonato di sodio con uno di succo di limone in mezzo bicchiere d’acqua tiepida e tamponate il viso nei punti più infiammati, lasciate agire per qualche minuto poi lavate e asciugate.

2) Secondo rimedio: la cipolla

La cipolla ha proprietà antimicrobiche e può aiutare a combattere i batteri che causano l’acne. Tagliate la cipolla fresca a strisce e applicatela direttamente sul viso, renderà la pelle più  morbida purificandola da foruncoli e acne.
Un’altra variante, ancora più  efficace, è utilizzare il succo di cipolla. Sono state dimostrate le sue proprietà benefiche contro le cicatrici da acne e la sua azione antibiotica su vari batteri, causa di infezioni della pelle.

3) Terzo rimedio: oli essenziali

Utilizzate gli oli essenziali per curare punti neri, brufoli, cisti sebacee superficiali o cicatrici.

  • Olio di lavanda: l’olio di lavanda  ha proprietà antisettiche e contribuisce a eliminare i batteri dai pori della pelle. Inoltre è una pianta dal profumo inebriante che per eccellenza aiuta a rilassare e alleviare lo stress. Aggiungete un po’ di olio di lavanda nella crema da giorno (possibilmente senza aggiunta di altre essenze profumate) o pulite il viso con dell’olio di lavanda diluito.
  • Olio di Melaleuca: anche il Tea tree oil (olio dell’Albero del tè) o olio di Melaleuca ha proprietà antisettiche. Si tratta di un olio di origine australiana con un’azione antibiotica naturale importante. Può essere usato per combattere un’infezione della pelle o una dermatite seborroica frizionando il viso con un batuffolo di cotone imbevuto di 2-3 gocce di olio essenziale diluite in dell’olio di mandorle. Continuate il trattamento per un periodo prolungato (1 o 2 mesi). Alcuni studi clinici recenti hanno dimostrato che usare quest’olio per migliorare i difetti della pelle contribuisce a ridurre bruciori, pruriti e secchezze al confronto di chi fa uso diperossido di benzoile.
  • Olio di calendula: è un olio estratto dai fiori di calendula, rimedio antisettico particolarmente efficace nel trattamento delle macchie o dei rossori lasciati dai brufoli più infiammati. Applicatelo direttamente sulle macchie. Si distingue per la sua delicatezza, per le sue proprietà cicatrizzanti e migliora lo stato fisiologico della pelle se usato costantemente.
  • Olio di citronella: L’Olio di citronella é un ottimo astringente e aiuta a curare l’acne e la pelle grassa. Aggiungete poche gocce di olio diluito in acqua e applicatelo sul viso con un batuffolo di cotone. Non è indicato per la pelle secca ma utile per curare l’acne e disinfettare la pelle.
  • Olio di semi di lampone: l’olio di semi di lampone é un olio biologico: riduce al minimo le macchie. Restringe i vasi sanguigni, riduce l’infiammazione e il rossore, minimizzando l’effetto “tenero”, se pur antiestetico, delle macchie rosse che compaiono sul volto dinnanzi a un grande evento. L’olio di semi di lampone è un olio multivitaminico: contiene la vitamina E, A, gliomega-3 e gli omega 6. Uno studio effettuato nel 2000 ha rivelato come l’olio di semi di lampone agisca da schermo contro i raggi UVA e UVB. Ciò lo rende un’ ottima alternativa come protezione solare. Prima di comprare un olio di semi di lampone assicuratevi sempre che sia veramente biologico ottenuto da lamponi non trattati con i pesticidi.  I lamponi sono tra i frutti più contaminati da questi residui chimici.

4) Quarto rimedio: avocado

Contro infiammazioni e rossori frullate una porzione di avocado  e tamponatela sui brufoli. E’ una crema naturale che renderà la vostra pelle vellutata e un suggerimento last-minute da provare non solo per la pelle del viso ma anche per ammorbidire i vostri capelli. Per un viso perfetto affidatevi alle cure naturali. Rilassatevi con questi dolci accorgimenti e migliorerete la vostra pelle e il vostro benessere interiore perché curare l’acne significa purificare il vostro corpo non solo esternamente, ma internamente con una dieta adeguata e anche interiormente con il piacere di creare alternative salutari sempre più green!